Tecnologia • 25.06.2020
Il DNI: un investimento strategico per il controllo energetico
Che cos’è il rilevatore di livello intelligente (DNI)? In che modo permette di misurare il consumo energetico e di gestire gli impianti termodinamici?
Intervista di Emilie Kugener (responsabile comunicazione d’impresa e web di Climalife) a Florian Willerval (application & development manager) e Marion Lazzarotto (responsabile marketing e sviluppo commerciale)
Com’è nato il DNI ?
M. L.: Gérald Anquetil, il fondatore di Matelex, ha sempre lavorato nel campo della refrigerazione e quando è arrivato il regolamento F-GAS I si è accorto che non esisteva una vera soluzione per il rilevamento delle perdite, mentre quella normativa imponeva di ridurre le emissioni. Conoscendo l’elevato tasso di perdita degli impianti frigoriferi e volendo aiutare gli operatori e i possessori degli impianti a ridurne l’impatto ambientale, ha quindi deciso di sfruttare la sua esperienza nel settore del freddo e la sua conoscenza delle aspettative delle aziende che operano nel settore della refrigerazione per creare il DNI, ovvero il rilevatore di livello intelligente. In seguito, grazie ai feedback locali, il DNI ha continuato a evolversi costantemente al fine di ridurre le emissioni dirette e indirette dei gas a effetto serra.
Com’è avvenuto lo sviluppo ?
F. W.: Le prime attività di sviluppo sono iniziate nel 2008 e il sistema è stato brevettato nel 2009. Successivamente, nel 2011, sono stati installati i primi prodotti DNI. Da allora sono stati migliorati costantemente, in particolare a livello della connettività per permettere il collegamento con l’interfaccia utente online Sentinelle.
Nell’ottobre 2017, sotto la guida di Christophe Morote (direttore dell’attività Climalife Francia) Matelex si è unita al Gruppo Dehon per sostenerne lo sviluppo su più ampia scala. Sono state sviluppate nuove capacità di produzione per soddisfare la crescente domanda registrata in Francia e a livello internazionale con una concentrazione totale della produzione in Francia. Oggi l’attrezzatura Matelex è al 100% di fabbricazione francese.
Quali sono stati i primi clienti che hanno deciso di adottare questa soluzione?
I primi clienti sono stati i possessori di impianti frigoriferi, come Carrefour o Auchan. Anche gli installatori incaricati della manutenzione degli impianti frigoriferi sono stati coinvolti nell’iniziativa sin dall’inizio perché essendo in grado di segnalare le necessità locali e installando personalmente i DNI potevano testare le nuove funzionalità in collaborazione con Gérald Anquetil.
In che modo questo prodotto promuove l’efficienza energetica?
Il DNI agisce su due tipi di emissioni: dirette (in relazione alle perdite) e indirette (in relazione al consumo energetico). In merito alla componente energia, il DNI agisce su due fronti.
Da un lato permette di conoscere in tempo reale il livello di fluido presente nel serbatoio per garantire che le quantità siano sufficienti, dal momento che è ormai risaputo che un impianto parzialmente scarico consuma più energia. Dall’altro lato anche i due moduli dedicati all’energia permettono di ridurre il consumo elettrico dell’impianto frigorifero.
Il modulo di energia calcola un COP reale, tenendo conto dei consumi del/i compressore/i, delle ventole del condensatore o persino delle pompe per i circuiti indiretti. Tale modulo permette di tracciare il ciclo entalpico in tempo reale. Questi dati, abbinati agli strumenti di analisi disponibili nell’interfaccia Sentinelle (ad esempio, la frequenza di avvio dei compressori), permettono al DNI di segnalare gli sprechi energetici, nonché di individuare i dati incongruenti per migliorare le regolazioni dell’impianto.
Il modulo HP galleggiante permette infine di far variare l’indicazione dell’alta pressione in funzione della temperatura esterna per regolare la velocità dei ventilatori del condensatore.
L’obiettivo è quello di ridurre del 15-20% il consumo energetico dell’impianto. In Francia questo modulo è inoltre idoneo per i premi CEE (Certificati di risparmio energetico).
Quali sviluppi si possono prevedere nel futuro prossimo ?
Dall’acquisizione da parte del Gruppo Dehon, lo sviluppo di Matelex è orientato a rispondere alle crescenti necessità del mercato avvalendosi della presenza mondiale del Gruppo. Per il Gruppo Dehon questa strategia si concilia perfettamente con la volontà di sviluppare soluzioni che aiutino a ridurre l’impatto ambientale degli impianti frigoriferi. Tale obiettivo potrà essere perseguito attraverso la sostituzione dei fluidi, il rilevamento delle perdite e la gestione energetica degli impianti.
Attualmente continuiamo a far evolvere il DNI e i relativi moduli e possiamo contare su feedback basati sull’esperienza reale. Un importante leader della grande e media distribuzione in Francia ha, ad esempio, ottenuto una riduzione del 70% delle perdite negli ultimi 3 anni grazie all’installazione del DNI in tutti i propri impianti.
Oltre al rilevamento delle perdite per gli impianti HFC e al conseguente risparmio di fluido refrigerante, ci orientiamo verso una soluzione globale dedicata all’ottimizzazione degli impianti. Per la CO2, ad esempio, benché il costo del fluido sia più contenuto, il monitoraggio in tempo reale e gli avvisi permettono di migliorare le prestazioni degli impianti e di evitare i guasti, riducendo così al minimo il rischio di perdite di utilizzo, che tendono a essere molto costose.
In sintesi, quali sono i vantaggi del rilevamento delle perdite tramite il metodo indiretto rispetto al metodo diretto?
Il metodo indiretto permette innanzitutto di rispettare gli obblighi normativi per gli impianti che contengono quantità superiori o uguali a 500 tonnellate di CO2 equivalente (Regolamento UE n. 517/2014 “F-Gas”).
Questo metodo consente inoltre di dimezzare la frequenza di rilevamento delle perdite e si traduce in un reale risparmio di tempo dal momento che la ricerca delle perdite è lunga. Un altro aspetto da considerare è che con il rilevamento diretto una perdita può nasconderne un’altra ed è quindi necessario attendere il rilevamento successivo o l’interruzione della produzione per rendersene conto. Con il DNI, grazie a un rapido ricalcolo si viene informati di un’eventuale seconda perdita.
I dispositivi in grado di avvisare l’operatore in caso di perdita, come il DNI, permettono invece di adottare molto rapidamente le misure necessarie e forniscono indicazioni sul tasso di perdita e sul termine di legge entro il quale è necessario intervenire.
Diverse migliaia di DNI sono già stati installati in tutto il mondo (Cina, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Germania, Belgio, Tunisia, Marocco, Romania…).
Per saperne di più : https://it.climalife.dehon.com/il-dni-un-investimento-strategico-per-il-controllo-energetico